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Un saggio che parla dell'architettura, della nascita e delle vicende umane de Il Villaggio del fanciullo. La struttura, sorta nel dopoguerra a Silvi Marina (TE), ha una storia particolare, iniziata a Lanciano quando venne ordinato cappellano del carcere padre Guido Visendaz. Il sacerdote si rende subito conto che il malessere, le macerie di quella città non erano dentro le sbarre ma per le strade, invase da bambini violenti che avevano perso ogni riferimento morale e che andavano recuperati se si voleva ricostruire veramente la società futura. [...] Ed è così che questi giovani pieni di vita e di speranza partono a piedi da Lanciano per raggiungere Silvi, anzi la spiaggia di Silvi che l'allora ministro Saragat aveva messo a disposizione. Due chilometri di arenile spoglio e privo di tutto ma con un orizzonte infinito sul mare e con il profumo di salsedine; e così, cullati dalle risacche e vegliati dalle aurore e dai tramonti più infuocati, i ragazzi costruiscono il Villaggio del Fanciullo e creano uno spazio per la loro vita e per i loro sogni!