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Dopo il fortunato incontro con Gianni Santomo e la sua variegata e stupefacente collezione di 100 oggetti, tra autografi, cimeli, abiti e fotografie, i curatori del volume hanno organizzato attorno a questi documenti, sulla scia degli studi di Vito Moretti, dapprima una mostra, nella casa natale del Poeta a Pescara, e poi una narrazione per testi e immagini. Vengono così raccontate le tante storie che germinano dai documenti: il rapporto di d'Annunzio con gli artisti Mario Buccellati e Renato Brozzi, con i fidati collaboratori Benigno Palmerio e Mario Fumagalli, e soprattutto quello, speciale e segreto, tra l'anziano Poeta e la giovane moglie di un suo fornitore di abiti e suppellettili, Letizia de Felici, una delle sue ultime amanti, la donna che il Vate aveva soprannominato Mèlitta. Una lunga intervista al collezionista e la storia del palazzetto Imperato di Pescara completano una narrazione caleidoscopica lunga un secolo, fatta di voci diverse che intonano all'unisono un inno al bello.