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Un giorno Carlo mi raccontò che, in occasione di una esercitazione paramilitare, il cosiddetto "sabato fascista del balilla", gli fu ordinato di strisciare per terra mentre indossava abiti puliti e ben stirati. Era una giornata piovosa, con terreno fangoso; se avesse eseguito l'ordine si sarebbe insudiciato e avrebbe malamente sciupato il lavoro della mamma. Il suo desiderio di giustizia e di rispetto verso sé stesso lo portò a rifiutare di sottoporsi all'umiliazione; fu severamente punito e solo l'intervento del "mediatore locale" gli permise di evitare punizioni peggiori. Fu il primo gesto di ribellione al fascismo? Certo ne seguirono altri, ben più rischiosi e decisivi. [dalla prefazione di Lino Scopelli, presidente A.N.P.I. sezione di Viguzzolo, Alessandria]