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Il tutto ha inizio dopo il licenziamento di Claudio Terranova da una losca ditta per cui lavorava come autista, fingendo con omertà di non essere a conoscenza della disonesta fama dei suoi capi: Terranova viene lasciato dalla moglie e, squattrinato, deve adattarsi a una sistemazione di fortuna, un bilocale messo piuttosto male, nel quartiere Testaccio. Tuttavia, più dell'appartamento,è il suo vicino di casa a essere terribile: sor Gino, un vecchio misantropo che vive solo col proprio inquietante gatto, Renato, in una casa abbandonata a se stessa. Questo personaggio inizia, fin da subito, a pretendere da Terranova sempre di più: dapprima gli estorce la disponibilità per delegargli innocue mansioni, poi lo obbliga a una compagnia sempre più assidua. Terranova, minacciato di sfratto, si azzarda a chiedere all'anziano ospitalità: gli avrebbe fatto da badante in cambio di alloggio. Quello svela, allora, la sua natura di brutale calcolatore, lo rimbecca con offese orrende, arriva quasi a minacciare Terranova con una pistola, ma un malore lo coglie, stroncandolo, prima che possa impugnarla. Sospettando che il vecchio possieda una larga fortuna nascosta da qualche parte nell'appartamento, Terranova decide di non denunciare la sua morte e di insediarsi abusivamente in casa sua per cercare dove quello nascondesse il denaro. Ne seppellisce così il cadavere nel freezer e attinge ai soldi che ritrova, gradualmente, disseminati in nascondigli improbabili. Al contempo, deve fingere che il vecchio sia ancora vivo per non destare i sospetti del vicinato. Da quando si sistema nella casa del vecchio inizia però ad accadere qualcosa: la notte, un uomo che non lascia mai tracce di sé infila pizzini sotto la sua porta, in un linguaggio in codice cui Terranova si adatta e risponde, mimando la grafia di Gino perchè il suo silenzio avrebbe forse insospettito qualcuno. Scopre solo dopo molto tempo che quei pizzini provenivano da certi mafiosi siciliani che da Gino aspettavano direttive, essendo lui uno dei capi più temuti, un latitante pericolosissimo. Proseguendo inconsapevolmente nella sua opera, Terranova stava così impartendo nuovi ordini, talvolta persino decretando la morte di qualche rivale o l'innesco di faide tra clan contendenti, pur senza rendersi conto di ciò in cui si era invischiato.