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Un volo di farfalla silenzioso e leggero. L'andamento di questi racconti ne richiama il colore per la varietà delle traiettorie, per come situazioni e persone tracciano fantastiche evoluzioni che sfiorano e blandiscono le cose della vita pur restandosene bene alla larga dalla lampada che incenerisce le ali. Filo conduttore, il sogno. In questa galleria uno dopo l'altro sfilano strani tipi: la smemorata passeggera di un treno che quasi in perfetto silenzio galoppa verso il baratro, il fiducioso giovanotto che non vede il tradimento fino a che lo spettro della madre non glielo svela, il corista lirico che perde la voce in palcoscenico e spreca l'unica sua occasione da solista. E poi il tizio che sfida il vento fin quasi al naufragio, ma anche i disperati fantasmi di una cupa casa in collina o infine il gigantesco coniglio bianco che rifiuta di tornare nel libro di fiabe da cui è uscito. Lo psicologo francese Paul C. Racamier non ha dubbi: "Sogno e delirio sono fratelli, marcano la relazione essenziale tra sogno e sonno. Si sogna perché si dorme o si sogna per continuare a dormire, però si può benissimo sognare ad occhi aperti. Senza affatto ricorrere al sonno".