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"Lirismi e deliri" è l'inconscio della civiltà decadente che manifesta i segni intorno ovunque, il poeta coglie frammenti di cronaca e pezzi di storia, ricomponendo il mosaico di un teatro folle. Sovrapposizioni di voci e di immagini, in un ritmo veloce e rapsodico; negli inceppi ritmici e nelle sgradevoli parole si richiama il lettore a quello status di fastidio e delirio, dove nel verso è permesso l'osceno e l'estetica del "brutto fatto bene", pur di suscitare il languore dell'indignazione. Il folle delirando testimonia "...la basura e la bassezza/ che l'uomo con orgoglio raggiunse/ molti secoli dopo l'uomo della pietra".