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Fatti di umani è una rapsodia di racconti tenuti assieme da un filo conduttore comune che lega tra loro i personaggi. Interessante è la descrizione di "tipi" contemporanei, poco o nulla approfonditi dai nostri media e dalla narrativa contemporanea. Elisa Rovesta ha tentato di descriverli grazie alla sua grande capacità di osservazione. C'è l'amante dello spugnato giallo, che rappresenta una certa "filosofia di vita", il nutrizionista sempre arrabbiato, l'esperto di soft skills, l'architetto che vuole imporre la sua idea di bellezza, l'influencer che non ha accoliti né seguaci e così via. Una carrellata di "maschere" della contemporaneità che lottano per avere un proprio spazio nel mondo, come la single felice di esserlo, il fedifrago impenitente: personaggi bene o male legati tra loro perché si conoscono, si frequentano, sono amanti, amici, conoscenti e, come in un grande film felliniano o, meglio ancora, sorrentiniano, si ritrovano tutti a ballare a Milano Marittima dopo una cena che può ricordare una sorta di "Convivio" platonico 2.0.