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Prendere un termine, caricarlo di valenza negativa conferendogli un significato non necessariamente coincidente con l'originale e brandirlo come un clava contro gli avversari politici è un esercizio antico quanto il mondo. Ciò ha comportato la creazione di categorie che non hanno relazione alcuna con l'accezione originaria del termine che in questo contesto le rappresenta: fascista, revisionista, sovranista, per fare degli esempi recenti. La nuova frontiera dell'insulto stigmatizza come razzista ogni posizione sull'immigrazione che non rientri nei criteri etici del politicamente corretto, facendo leva anche su un'inedita posizione della Chiesa cattolica. Il presente lavoro indaga su questo aspetto, partendo da un'analisi della struttura di questa nuova forma di dittatura del pensiero, per verificare se il paventato fenomeno del razzismo sia effettivamente tale.