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La pandemia sembra aver acuito un processo di transizione istituzionale già in atto, da un assetto ordinamentale ormai incapace di governare la vita sociale verso un nuovo ordine tuttora in uno stato embrionale. All'interno di esso - sebbene non pienamente formato - qual è il ruolo riservato al Parlamento nell'equilibrio dei pubblici poteri, e nella dialettica in particolare con l'esecutivo? Prospettando un articolato itinerario di ricerca, il volume è dedicato ai temi della scelta dell'assetto bicamerale in Costituente, dell'enigma del mandato imperativo, degli arcani delle leggi-provvedimento, dell'istituzione dell'Ufficio parlamentare di bilancio, della governance dell'emergenza sanitaria. Temi dissimili, ma tutti annodati da un unico filo conduttore: il rischio di una svalutazione della funzione parlamentare. L'idea è dare significato concreto alle forme attuali della prassi applicativa per ragionare "nel concreto" di democrazia rappresentativa, spostandosi dal piano dei principi al piano dell'effettività.