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Primi anni ottanta. La vita di Sara, dieci anni, viene sconvolta dalla morte dell'adorata nonna Teresa e dal successivo riacutizzarsi della malattia mentale della madre Maria. Per la bambina comincia così un'escalation di violenza fisica e verbale, alternata a momenti di apparente ritorno alla normalità. Maria, infatti, trascorre gran parte delle giornate in balia delle sue ossessioni, alternate a momenti di depressione profonda o di rabbia incontrollata. Sara, per non soccombere, è costretta ad assecondare le manie della madre e a rendersi il più possibile invisibile ai suoi occhi. Sogno e realtà cominciano quindi a confondersi nella mente della bambina e solo la lettura, la musica e l'amore dell'adorata maestra Giovanna le daranno un minimo di conforto e l'aiuteranno ad affrontare i momenti peggiori, fino ad arrivare all'inaspettato epilogo. L'autrice con questo thriller psicologico conduce per mano il lettore in un viaggio altalenante nelle emozioni più profonde e destabilizzanti, non mancando al contempo di denunciare lo stigma che, oggi come allora, caratterizza la malattia mentale.