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Le poesie di "Bottiglie di rugiada" sgorgano istintive, quasi primitive dalla penna di Francesco Giordano. Come un antico aedo, l'autore racconta il suo mondo urbano, artificiale e per molti aspetti corrotto utilizzando un linguaggio che attinge ampiamente dalle suggestioni mitologiche del mondo classico creando versi ironici, disincantati, a volte crudi ma al tempo stesso leggeri e intrecciati ai colori, ai profumi e alle forme della natura tipiche del sud Italia.