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"Una vita da bipolare" è un testo autobiografico e non potrebbe essere altrimenti vista l'intensità di ogni passaggio e le emozioni a cui sa condurre i lettori. L'autrice racconta la propria vita, anzi, l'ha ricostruita attraverso la memoria che appare e scompare, passo dopo passo, per poterla narrare e anche ripercorrere per se stessa. Entriamo in un mondo che si presenta all'apparenza normale, Paola Gentili ci mostra la sua infanzia intrisa di un disperato, quanto incompreso, bisogno di amore e di attenzione, una delle cause che hanno alimentato la sindrome bipolare. Ma la patologia non viene riconosciuta. Paola vive, com'è tipico della bipolarità, fasi alterne. Attraversa periodi di euforia in cui è capace di avviare attività professionali e farle prosperare, si sente bella, desiderabile e si lascia corteggiare; a questi momenti seguono poi giorni e mesi di buio profondo, di depressione, incapacità di reagire, desiderio di non esistere. Le terapie non danno esiti. Anche il matrimonio, a parte il dono di una meravigliosa figlia, non le concede quello che sembrava promettere. Conosce la realtà della clinica psichiatrica, il dolore fisico in seguito a un brutto incidente...