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Nel passaggio dalla forma di stato monarchica a quella repubblicana il Capo dello Sato non è più Re, a capo dei tre poteri legislativo, esecutivo, giudiziario, ma è situato al di fuori degli stessi, dotato di poteri di intermediazione tra le altre forze politiche. L'immunità assoluta del Re nello Stato repubblicano si attenua e l'odierno Presidente della Repubblica dovrebbe essere responsabile per gli atti compiuti fuori dall'esercizio delle funzioni costituzionali. La sentenza n. 1 del 2013 della Corte Costituzionale ripropone invece l'inviolabilità del Monarca quando attribuisce al Capo dello Stato una riservatezza assoluta nell'espletamento dei suoi compiti istituzionali, sottraendolo agli ascolti della magistratura inquirente. Ancora oggi il punto di riferimento per l'autorità giudiziaria che nel corso di intercettazioni telefoniche si imbatta nelle conversazioni intrattenute dal Capo dello Stato è rappresentato dalle indicazioni fornite dal Giudice delle leggi nella pronuncia n. 1 del 2013.