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Dopo Mio fratello è figlio unico (ma ha molti follower) e Eppure il vento soffia ancora, Felice Di Lernia torna con un "viaggio al centro della famiglia", un "giro della famiglia in quaranta brani": intuizioni in presa diretta, pubbliche ammissioni, stralci di diario, trascrizioni di sogni, lettere che partono da un altrove assoluto, la vita privata dell'autore, e rimandano al sentire e al sapere di ciascuno e di ciascuna che legge, in una dinamica di rispecchiamenti nella quale è possibile perdersi. Con il suo registro autenticamente autobiografico, mai fine a se stesso, questo libro colmo di intimità si offre alla passione di molte e di molti per la riflessione sulla propria esistenza, tocca il sentire urgente di tante e di tanti, genera vortici di interrogativi, guardandosi bene dal risolverli.