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Con la sentenza n. 51/2022 la Corte Costituzionale ha dichiarato non ammissibile il quesito referendario che puntava a rendere legale la coltivazione di piante da cui ricavare qualsiasi tipo di stupefacente, inclusi papavero da oppio e coca, e ad abolire la reclusione per il traffico e lo spaccio delle droghe c.d. leggere. Tuttavia lo sforzo per liberalizzare la droga prosegue: in tale direzione all'ordine del giorno dell'Aula della Camera dei Deputati, dopo l'approvazione in Commissione Giustizia, vi è un testo che riunisce varie proposte di legge. Il volume illustra gli effetti delle principali sostanze stupefacenti, in particolare dei derivati della cannabis, sul fisico, sul sistema neurologico e sull'equilibrio psichico, facendo riferimento soprattutto agli adolescenti, dimostrando l'improprietà dell'aggettivo "leggera". Dopo aver riassunto l'evoluzione del quadro normativo dalla prima legge di disciplina della materia fino alle più recenti sentenze costituzionali e di legittimità, esso commenta il testo unificato all'esame del Parlamento, i cui effetti non sono dissimili da quelli che sarebbero venuti fuori dall'approvazione del referendum. Descrive il profilo criminologico del traffico, della diffusione e del consumo delle droghe in Italia, replicando ai più frequenti luoghi comuni che si usano per sostenere la legalizzazione di quelle c.d. leggere, anche alla luce di quanto accaduto negli ordinamenti che hanno introdotto leggi permissive, in primis alcuni States degli USA. Prospetta nel pieno recupero della persona, sul quale sono impegnate da tempo le Comunità, nel richiamo a scelte di responsabilità, nell'incremento della consapevolezza dei danni derivanti da ogni tipo di sostanza e nel coraggio di affrontare la sfida educativa, i percorsi più idonei, unitamente all'adeguamento del quadro normativo, per fronteggiare una emergenza nascosta ma reale. Contributi di: Domenico Airoma, Daniela Bianchini, Francesco Cavallo, Massimo Gandolfini, Luca Navarini, Alfredo Mantovano, Domenico Menorello, Daniele Onori, Massimo Polledri, Roberto Respinti, Mauro Ronco.