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Angelina è ribelle e irrequieta. Avanza una intensa critica alla sua famiglia, che ritiene conservatrice e consumista. In casa, però, sembra proprio che questo suo malessere non venga riconosciuto, così sarà lei a mettersi in gioco, arrivando a mettere in dubbio la sua inquietudine e sperimentando, in diversi spazi, l'evocazione dei valori che per un individuo ritiene fondamentali. Tuttavia, il suo destino viene segnato da un fatto brutale e barbaro, che la mette in profonda crisi, portandola ad utilizzare la fuga come unico cerotto lenitivo. Torino, Roma, Monopoli e Milano, saranno le città in cui, tra gli anni Settanta e Ottanta, cercherà la pace. La storia, tramite la crescita interiore di questa donna testarda, curiosa e irriverente toccherà con ruvida denigrazione le grandi narrazioni della storia. Questi racconti, che hanno contribuito a costruire una cultura non inclusiva per la donna, saranno rievocati e messi confronto con tutta quella storia, che invece, troppo spesso è stata dimenticata oppure poco celebrata.