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Alcune volte la propria esperienza personale sa essere il perfetto punto d'avvio di una storia. Essere sopravvissuti a sofferenza e dolore può dare lo spunto per trasmettere agli altri un racconto di speranza e felicità. Una donna che ha visto incrinarsi la sua vita, ha saputo rialzarsi e rimettere insieme i pezzi della sua anima scrive il trascorso tormentato della sua salute mentale e recupera tutti i momenti cruciali della sua esperienza: la sua infanzia fatata e spensierata, che però è anche l'infanzia dei primi traumi, l'adolescenza e l'autolesionismo, la giovinezza e i reparti psichiatrici, la sofferenza, le terapie farmacologiche, ma anche i primi incontri che lasciano davvero il segno. La scrittura del proprio passato diventa, ricordo dopo ricordo, terapeutica. È nella scrittura che riesce a scorgere una luce di speranza mai scontata, ma che è sempre lì: è la mano di un genitore che ti acchiappa quando stai per crollare, l'incontro con persone in cammino come te, la scoperta della pratica buddista, la possibilità di imparare da ogni caduta e da ogni ferita. (...)