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Il maresciallo Viglione è considerato dai più come un tipo burbero e scostante, dal carattere schivo e riservato. Un uomo tutto d'un pezzo, con una strana e ossessiva dipendenza dalla liquirizia e che dà del "lei" a tutti, perfino al suo fidatissimo appuntato Teloni, con cui è unito da un legame profondo, professionale e personale. È una mattina di primavera quando viene rinvenuto il corpo esanime di un ciclista riverso sotto una siepe di un bosco. Si tratta del pievano don Mario Brusatti, noto e stimato religioso. La morte del sacerdote mette in fibrillazione gli ambienti ecclesiastici e la borghesia fiorentina, che corrono a insabbiare il caso: quello che per Viglione ha tutto l'aspetto di un omicidio, viene liquidato come un tragico incidente stradale, da imputare a un pirata della strada. Per distrarre Viglione e Teloni dall'insabbiamento, La Legione dei carabinieri affida ai due un caso su una massaggiatrice assassinata in Via S. Elisabetta, anch'esso alquanto intricato e misterioso. Ma Viglione non ha nessuna intenzione di abbandonare il caso di don Mario Brusatti...