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"Notti d'acqua" nasce dalla trascrizione dettagliata di sogni molto intensi che invadono l'inconscio dell'autrice notte dopo notte tra il 2003 e il 2010. Viaggi onirici non pilotabili che manifestano l'urgenza di non sfumare alle prime luci dell'alba. In seguito a corsi terapeutici, pratiche letterarie, sperimentazioni linguistiche contaminate dal movimento artistico del Dadaismo, meditazione e ricerche approfondite, Simona Colomba intinge il pennino nelle sue conoscenze e nei suoi miraggi modellando il contenuto di questo libro dopo aver tentato a lungo di ignorarlo. Notti d'acqua è l'avventura di un personaggio aperto ad ogni possibilità di identificazione. Può rivelarsi reale o immaginato, vissuto o raccontato, credibile o assurdo; può diventare la rappresentazione di noi, di altri o di nessuno. Chiunque si scelga di vedere tra le righe di queste pagine, attraversa paesaggi e paure, sente echi e voci, ascolta rumori e natura, incontra esseri favoleggianti. Ringrazia e riparte alla volta del successivo balzo nell'ignoto. Prende qualcosa da ogni esperienza e si lascia cambiare e scorrere come l'acqua del fiume che tanto lo rassicura. La trama potrebbe sembrare un itinerario prestabilito nella propria interiorità, ma non è così. È più un pellegrinaggio alla ricerca del suo stesso significato. È un vagabondaggio senza meta precisa, in balìa degli stravolgimenti del caso. È tutto ciò che non si può etichettare né definire con precisione. È una chiacchierata dell'autrice con le sue chimere mentre attraversano per mano la sala principale del castello in aria. In fondo, imponente sul suo intoccabile e altissimo trono, Morfeo.