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Sono vivide le immagini che scorrono davanti agli occhi durante la lettura di questa ultima raccolta poetica di Antonino Orlando. Vivide, colorate, incisive. Sono parole ma sono anche pensieri, sono parole ma anche colpi al cuore, di quelli che fanno sussultare perché qualcosa ha fatto centro. Si legge un libro e ci si vive, si riscopre sé stessi tra le righe, ci si scruta dentro, ci si specchia nelle pagine. Perché non appena questi versi vengono letti e assimilati, subito si vanno a incuneare nell'animo del lettore, quello più intimo e profondo, scavando nel proprio sentire con parole leggere tanto quanto energiche e penetranti. Non lasciano spazio a nient'altro, questi versi, perché colpiscono là dove l'Autore ha deciso che debbano arrivare, in modo chiaro e preciso. Graffiante, vivo. Fuori dal tempo, queste poesie, proprio perché un tempo non ce l'hanno: non appartengono ad alcun periodo, ma sembrano invece percorrere diverse vie per poi ricongiungersi in un solo punto: l'amore universale. In una dimensione in cui il tempo c'è, ma non conta più, Antonino Orlando parla al lettore come un amico di vecchia data che conosce il segreto della storia dell'essere umano. Conosce i suoi errori e passi falsi, ma anche le sue conquiste e le vittorie. Leggere questo libro è come leggersi dentro. Ecco perché è tanto doloroso quanto affascinante, conoscersi attraverso le parole.