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Ritornano, ritornano. Eccome se ritornano! Ritornano come ricordi, come emozioni, come sentimenti. Ritornano sotto forma di ombre, ma non evanescenti. Sono ombre corpose e vitali con cui scambiare un bicchiere di vino o condividere un pranzo al ristorante La Giaretta. Ombre che affollano la vita materiale e non si limitano alla mente di Santori. Ombre che a volte opprimono l'animo dello scrittore e a volte gli danno sollievo. Le incontra nei luoghi della sua giovinezza e della sua maturità, siano esse personaggi della letteratura oppure amici e parenti realmente conosciuti. Le incontra a Bologna e a Civita Castellana rievocando luoghi reali, ancora oggi immutati e luoghi filtrati dalla fantasia. Questo libro è una sorta di Spoon River personale, non giocata sugli epitaffi incisi nelle lapidi ma costruita su fatti e ricordi vissuti. Persone e personaggi che hanno segnato in qualche modo vari periodi della vita dello scrittore. Rimane di più quello scolpito nel marmo o quello scritto nella memoria? Santori alterna il doppio ruolo di scrittore e di lettore immedesimandosi perfettamente in entrambi, diventando a volte protagonista e a volte complice. [...] Santori vuole restituire qualcosa ai personaggi della letteratura che incontra e sicuramente vuole restituire qualcosa ai parenti e amici che ritrova in questi racconti. Qualcosa che sa di riconoscenza e di gratitudine e lo fa consegnandoli alla memoria, sottraendoli all'oblio con l'unico strumento che sa usare: la scrittura. [...] Un libro, questo di Santori, che impegna il lettore a immedesimarsi, a immaginare e in definitiva a vivere egli stesso le storie lette. Un libro a volte rievocativo e a volte struggente per chi queste ombre le ha conosciute tra le pagine di alcuni dei romanzi più significativi dei secoli scorsi oppure le ha incontrate nei vicoli di Bologna e di Civita Castellana. Un libro che va letto con la necessaria consapevolezza: E se il sentimento vive, nessun legame è cancellato. (dalla prefazione di Giancarlo Contessa)