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Che il passato condizioni le nostre scelte è un dato di fatto. I suoi retaggi spesso si riflettono sul futuro e diventano, un istante dopo l'altro, presente. Per poi tornare immediatamente a far parte del passato. E tutto ricomincia, in un moto eterno di nascita, crescita, morte. La storia di Alice non fa eccezione: quello che però cambia, rispetto alla normalità delle cose, è che a condizionarne le scelte non è solo il suo, di passato, ma anche quello delle persone che sin da piccola l'hanno circondata. Affetti familiari, amici, compagni. Tutti, in qualche modo, hanno contribuito a renderla inquieta, perennemente agitata, mai paga. Tutti, in qualche modo, hanno tessuto una rete, morbida all'apparenza, dalla quale non riesce a uscire. Quando Charles compare nella sua vita, le cose sembrano sistemarsi. Audacia, speranza, quel po' di incoscienza che serve a prendere decisioni importanti: Alice abbandona le sue certezze e vola verso un paese lontano. Una fuga forse non cosciente, la sua. Dal proprio passato e dal proprio presente. Una fuga che però la porta velocemente tra le maglie di un'altra rete, più subdola, nascosta, mascherata da amore. La violenza delle parole e dei gesti. Il dolore dalle parole e dai gesti. Il cuore straziato dalla disperazione. Poi, in un attimo, il futuro. Alice sceglie di guardare solo avanti, verso un domani del quale conosce ben poco, ma di cui quel poco le basta per ricominciare.