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Nell'anno 2015 scrissi una serie di fiabe inedite utilizzando i nodi narrativi e i personaggi ricavati da un vivo interesse verso le lugu tradizionali dell'Estonia, storie tramandate in prosa o in musica da centinaia di anni. L'anno dopo decisi di usare come chiave proprio una delle fiabe che avevo composto e di aprirla come un vivisettore, sondarla con le mie domande, ricamarla di immagini nuove. Questo approccio perdurò così a lungo che il romanzo si nutrì naturalmente delle vicende e dei miei pensieri quotidiani, che nei quattro anni di stesura sono stati intrisi di coraggio, avventura e una quantità - ancora adesso giudicata "illimitata" - di ignoranza e ingenuità. Una fiaba crudelmente realistica, in cui principi, principesse, maghi, re e guardie in armatura dialogano con l'instabilità delle loro opinioni, la fragilità del corpo, i soldi, la pizza e le regole della società moderna, con le sue contraddizioni e i suoi tentativi vani di farsi amare dalla giustizia. "Il corvo blu" nasce quindi come una fiaba, si evolve come romanzo d'avventura e, proprio come il suo giovane e inesperto protagonista, si dibatte fino all'ultima pagina per trasformarsi in qualcosa di migliore.