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Charles Baudelaire. Secondo Paul Valéry, (1871-1945, poeta, saggista, critico letterario e critico d'arte): "il poeta più grande dell'Ottocento francese è Victor Hugo, il più perfetto è Stéphane Mallarmé, il più importante è Baudelaire. L'importanza di B. consiste in une puissante intelligence critique associée à la vertu de poésie." La sua opera è stata tradotta nella maggior parte delle lingue europee e ha raggiunto le vette più alte della gloria. Con B., infatti, la poesia francese esce dai confini nazionali e s'impone come la poesia della modernità. Per lui la poesia è soprattutto Ritmo, Forma, Musicalità e solo occasionalmente pensiero! Nasce a Parigi il 9 aprile del 1821. Ricorre quindi quest'anno il bicentenario della nascita e voglio ricordarlo aggiungendo un altro tassello al piccolo mosaico di tutti i miei studi rivolti alle sue opere che evocano anche la storia della sua vita drammatica e straordinaria. Dalla sua esperienza spirituale e dal vissuto tormentato per le sue note vicissitudini, riversate nella sua opera Mon c?ur mis à nu, in cui confessa tutti i suoi più intimi drammi, si evince, infatti, la sofferenza del poeta.