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In questa quinta raccolta poetica ho cercato di evocare un po' del mondo in cui ho avuto la fortuna di vivere da bambino e da ragazzo. Naturalmente non era un mondo perfetto, né privo di fatiche, di ostacoli, di limiti, ma ti sentivi a casa, come sorretto da una compagnia umana sempre presente e accolto in un Disegno buono. Non sono mai stato un nostalgico. Ma ora, forse per sopravvivere in questo povero angolo di mondo e per far sopravvivere in me la scintilla primigenia della vita, lo sono in qualche modo, poco alla volta, diventato.