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L'autore mette sotto la lente di ingrandimento i motivi che portarono Gesù ad essere processato e la reticenza di Pilato, un prefetto autorevole, a condannarlo. Come poteva essere processato per lesa maestà, con l'imputazione di volersi fare re della Giudea, un uomo pacifico che non aveva un esercito? Perché i sommi sacerdoti volevano la sua condanna? Come faceva Gesù a sapere che qualcuno dei suoi lo avrebbe tradito? Il libro tenta di rispondere a queste e altre domande grazie alla scoperta di un antichissimo vangelo copto, in cui viene rivelato cosa probabilmente accadde e come Gesù venne salvato dalla morte. Nello studio viene approfondita la figura di Simone di Cirene, colui che aiutò Gesù a trasportare la croce, il quale secondo alcuni vangeli e antiche tradizioni venne crocifisso al posto di Gesù, spiegando in questo modo perché il Cristo fu avvistato ancora vivo da centinaia di testimoni dopo la sua condanna a morte. L'autore mostra infine come San Pietro e tutti gli altri discepoli di Gesù fossero in realtà suoi parenti, tutti erodiani discendenti degli Ebrei di Alessandria d'Egitto, chiamati "Terapeuti" e "Figli della Luce" in quanto segretamente adoratori del dio egizio solare Aton.