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Giuseppe amato, tiene tra le mani la penna e un block notes. Con delicatezza e amore. Nel 1996 conobbe una donna, che, si chiamava Pulvirenti Vincenza per tutti "Vinny" di Roma ma nativa dalla Calabria, seduta su una carrozzina con le sue braccia piccole e le gambe immobili colpite dalla (atrofia muscolare dalla nascita), ma con un cervello superiore alla norma. Ci fu uno sguardo, subito la presentazione e qualche scambio di informazioni che, servivano giusto per iniziare una nuova amicizia, tra due poeti sconosciuti.