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"La storia delle storie", pur essendo un saggio storiografico per il puntuale riferimento, con riscontri documentari, a date, personaggi e accadimenti della vita dell'epoca passata, ha il pregio di essere soprattutto un libro della memoria, cioè di quella funzione psichica che in comune con l'arte ha la tendenza a selezionare per il gusto del dettaglio. A Brendola mancava una raccolta di memorie, se consideriamo che spesso storia e memoria sono due realtà irriducibilmente antitetiche e che, come dice il grande poeta russo Josif Brodskij, "la storia di una nazione, come la storia degli individui, consiste più in ciò che si è dimenticato che in ciò che si ricorda. La storia è un processo non tanto di acquisizione, quanto di perdita. Altrimenti non avremmo bisogno degli storici".