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"Liricamente" muove da una visione della storia quale dimensione parallela e atemporale, proiezione simbolica di un universo in cui è giunto a compimento il "dominio della macchina", che ha operato selezioni ed estinzioni di "tipi umani" e di culture fino alla loro totale assimilazione e omologazione alle sue logiche e ai suoi codici Le mutazioni del femminile e dell'umano si inscrivono entro un piano cosmico in cui la Macchina (concepita quale entità metafisica) è il destino ultimo. Lo spettro dell'antica principessa uccisa - che per millenni fu l'archetipo dell'inconscio collettivo - torna a rivivere nella cyborg, (la sua replicante artificiale), su un pianeta deserto. La memoria dell'archetipo femminile è rievocata dalla voce lirica di poesia sullo sfondo del conflitto mortale vis a vis tra la donna cyborg (prodotto post-umano futuristico) da una parte, e una macchina Sfinge portatrice di enigmi dall'altra. Due modelli computanti - la cyborg futura e la macchina-Sfinge senza tempo - si sfidano in una virtuale partita a scacchi per la vita o la morte, mentre, da spazitempi remoti, in prossimità dell'origine, la "voce di poesia", oscillante tra passione e simulazione, resuscita il Sogno, di cui le poetesse erano sacerdotesse e profanatrici...