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L'apologo che apre il libro di Van Loon già contiene in nuce l'idea di tolleranza che tutto il libro si impegna a difendere attraversando secoli di storia della cultura occidentale: nella Valle dell'Ignoranza l'umanità viveva felicemente, attingendo come unica fonte di conoscenza ad un antico libro della Legge, di cui erano custodi dei vecchi sapienti (gli Uomini che Sapevano). Ciò che lo storico olandese denuncia, pressoché in ogni pagina del suo libro, è l'atteggiamento di chi presume di avere ogni risposta, di chi ritiene di avere il possesso esclusivo della verità e combatte con violenza chiunque professi un'opinione contraria. E fin dal prologo dimostra di concepire la tolleranza non tanto, come veniva ancora principalmente letta ai suoi tempi, una tolleranza religiosa, ma una tolleranza intellettuale. Il suo libro passa in rassegna una storia piena di uomini che hanno provato a fare breccia nei muri dell'ignoranza, lottando contro ogni sorta di pregiudizio culturale e intellettuale, e di gruppi di potere che li hanno osteggiati proprio perché la loro apertura mentale metteva in crisi quello status quo che essi dovevano difendere per continuare a stare in una posizione di privilegio.