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«Questo posto che chiamate mondo sta sprofondando nell'apatia signori! Sta annegando nell'incapacità di provare emozioni struggenti l'anima. Ma quello ch'io voglio, quello che desidero più d'ogni altra cosa in questo esatto momento, è che chiunque possa provare dolore, che chiunque possa provare un'estrema insensata allegria. Che chiunque possa provare semplicemente qualcosa. E tu? Tu ne sei in grado? Tu, che per qualche ragione a me sconosciuta stai leggendo, ne sei in grado?» Provocatoria, struggente, emozionale, dissacrante... infiniti sono gli aggettivi che fanno dell'opera di Manuel Guido un esperimento letterario di rara, ruvida penetrazione nel lettore. Non vi sarà facile leggerla, né tantomeno comprenderla. O forse no. In questo sta la sfida per il lettore che dovrà decidere se continuare per la strada della sua apatica esistenza o decidere di ascoltare il suo poeta interiore e consapevolmente intraprendere la via del rifiuto o dell'accettazione... di cosa sta a voi deciderlo, ma finalmente consapevoli.