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Se guardo indietro e faccio il punto sui fatti accaduti nella mia vita, volontari o no, mi sembra che sia stata una sequenza di eventi pianificati, come se fosse già tutto scritto. Ed è così! Pianifichiamo quello che vogliamo vivere in questo momento, in un corpo temporaneamente umano, per far evolvere la nostra coscienza, per vivere delle esperienze che ci faranno progredire spiritualmente. È lo scopo del nostro cammino terreno. Questa linea di pensiero è nuova per me: fino a due anni fa trascorrevo la mia esistenza senza farmi troppe domande, avevo paura di accettare e approfondire certi discorsi, la mancanza di conoscenza mi intimoriva dinanzi a ciò che il mondo mi avrebbe rivelato. Ed è naturale: quello che ancora non conosciamo ci spaventa sempre. Ma basta scavalcare i muri dell'ignoto e il tutto diventa pura normalità. Abbiamo i nostri buoni motivi per farlo, oppure no... e restare fermi dove siamo... sta a noi la scelta!