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Emiliano e Francesco, nati entrambi nel 1950 e nella medesima casa, condividono un'infanzia tranquilla, un'adolescenza vivace e una gioventù feconda. Diventati adulti, lavorano e vivono in città lontane e il loro legame si perde nei meandri dell'esistenza; ma si ritrovano, trent'anni dopo, in modo del tutto imprevisto. I due amici rivivono con gioia i tanti ricordi comuni e si raccontano le loro storie di vita: scelte esistenziali ardite, rapporti affettivi non sempre sereni e inconvenienti pesanti, ma pure momenti felici, successi meritati ed esperienze sessuali intriganti. Fanno da sfondo alle loro colorate conversazioni i principali eventi sociali, politici, sportivi e culturali che hanno caratterizzato la storia d'Italia e del mondo dagli anni '50 in poi. Emiliano e Francesco sono consapevoli di fare parte della prima generazione italiana che ha avuto modo di giocare e studiare a lungo e, nel contempo, dell'ultima generazione che ha trovato lavoro subito e formato famiglia presto. Per giunta, nella parte migliore del mondo e nel periodo più tranquillo della storia d'Europa. Da qui il titolo del romanzo, "Nati con la camicia": la consapevolezza d'essere più fortunati dei padri e, probabilmente, anche dei figli.