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«L'espressione cittadine di carta mi è stata suggerita durante una delle puntate che Radio 3 ha dedicato "Agli archivi dei diari". In queste giornate di reclusione sto ascoltando molto Radio 3, e così le sue frequenze sono arrivate a me, in qualche modo "cittadina di carta", sotto un certo punto di vista: detentrice di diritti civili e politici sospesi o annullati in questo contesto di emergenza. Non mi stupisce che le cittadine di carta della Rivoluzione francese mi siano tornate alla mente. Anch'io, come loro, mi sono messa alla scrittura, quasi a voler esercitare alcune delle libertà di cui in questo momento sono privata, come la maggior parte dei cittadini del mondo.»