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Ci sono i romanzi: belli, brutti, tristi, allegri, paurosi, ironici. Dipende. E poi c'è la vita, che tutti questi aggettivi li racchiude in un solo giorno. In una sola ora, a volte. Alberto Bartolomeo ci racconta un pezzo della sua vita che se ne è andato ma che tiene sempre con sé fra i suoi ricordi, anche se è molto più di un ricordo. E in questo pezzo di vita c'è la malattia. E la morte, la morte di un genitore, il padre. Che ha amato, forse tradito, che in ogni caso lo ha cambiato per sempre, come i genitori sempre cambiano i figli. "Senza dirti grazie" è la vita di tutti noi. Semplice e splendida anche nella disperazione, può succedere. Con i suoi sorrisi, le sue lacrime che fanno un po' bene e un po' male, i suoi verdetti fatti apposta per coglierti impreparato. E allora non ci rimane che dire grazie, anche se ormai è tardi. Perché chi ci vuole bene, tanto, ci ascolta lo stesso.