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Sin dagli esordi lo stile di Annibale Ruccello (1956-1986), indiscusso enfant prodige della drammaturgia italiana, contiene già tutti quegli elementi che rendono il suo teatro irresistibilmente geniale nell'affermata tradizione scenica partenopea. Lo studioso Domenico Sabino, nel suo libro, focalizza l'attenzione sull'unicità di un linguaggio denso e immediato, ammaliante e ironico che avvicina l'arte al flusso vivente. Un universo drammaturgico che indaga le meccaniche degli immaginari antropologici, fondendo sfumature e contrasti, folklore e metropoli, sogno e realtà, ricchezza della parola e dialetto dei vicoli. Un piccolo volume che ci permette di ripercorrere lo spessore di un grande autore di teatro del secondo Novecento. La prefazione porta la firma dell'antropologo Luigi Maria Lombardi Satriani, relatore della tesi e mentore di Annibale Ruccello all'Università Federico II di Napoli.