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"Un ricamo in perle": così definì lo stesso Jacobsen il suo "Marie Grubbe", la storia vera di una nobildonna danese del diciassettesimo secolo che sfidò la società e le tradizioni inseguendo il desiderio di amare e di essere amata, di vivere a pieno e senza restrizioni. La disperazione e il coraggio, la passione e gli intimi tormenti di questa Emma Bovary danese si intrecciano al vivido ritratto della società del tempo, dalle corti di Copenaghen alle fattorie della Selandia, sullo sfondo della guerra tra Danimarca e Svezia e gli intrighi politici del tardo XVII secolo. L'osservazione naturalistica si mescola allo slancio romantico, l'aristocratica sobrietà al lirismo, il fiorire delle immagini impressionistiche al vuoto del dubbio, che preannuncia la perdita della religiosità dei tempi moderni. Anticipatore dei temi di D. H. Lawrence, ispirazione per August Strindberg e James Joyce, Marie Grubbe conserva ancor oggi il suo impeto ribelle, il suo slancio rivoluzionario.