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Stefano è un giovane politico che sta per iniziare la propria avventura in Parlamento dopo una campagna elettorale di scarsa tolleranza sull'immigrazione. Elena è la sua compagna, che vende libri, offre caffè e sa perdersi in sogni e canzoni. Un giorno, proprio quando sta partendo per Roma, trova una lettera scritta dal padre, morto quando era bambino, che lo invita a cercare il senso della propria vita partendo da una piccola enoteca di Lisbona e da una vecchia bottiglia di Porto. Perderà Elena, si perderà nella città ed in sé stesso, errerà come "chi sbaglia e chi è vagabondo" fino a trovare la bottiglia, l'altro ed il senso delle cose. Forse anche Elena, ma questo dipenderà solo da lei. Con lui Mirko, l'amico di sempre, con le sue frasi buffe e vere. E un fantasma... forse due e mezzo. Chiunque vive sta migrando verso una meta e i veri viaggiatori sono solidali tra loro, come sui sentieri di montagna. Gli intolleranti si riconoscono: sono quelli fermi.