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"C'è nell'uomo una forza interna che non bisogna combattere o fiaccare attraverso azioni per così dire di successo o che appaiono di successo, ma che in realtà sono di non conoscenza di sé. Bisogna conoscere se stessi, dicevano gli antichi, più uno conosce se stesso e più sa che cosa crea la sua felicità: non c'è felicità maggiore che andare a trovare una risposta a ciascuna cosa che uno desidera, come non c'è cosa migliore che continuare a vedere farfalle della stessa specie, colorate in mille modi diversi, di conoscere queste farfalle, di apprezzarle e di sapere che non è finita la speranza, ma che per il domani occorre questo, cioè godere la qualità, aldilà di quello che è quantitativo che è effimero e che produce solo effetti effimeri" (1996, conclusione Convegno di macrobiotica). "Ho cercato di offrire, a chi legge, un aspetto sconosciuto del carattere di Augusto, al di là della figura pubblica severa, rigorosa e attenta, quello cioè di una persona di grande sensibilità, che si ripiega su se stessa e ascolta il suo cuore, affrontando con perseveranza, attenzione e grande lirismo gli aspetti più diversi della realtà e della natura: fatti, esperienze, uomini e Urbino." (La curatrice)