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A trent'anni dall'inizio del primo maxiprocesso di mafia si avverte, non solo nella magistratura e nell'avvocatura, l'esigenza di una puntuale riflessione sull'esperienza giudiziaria compiuta fino a oggi e in particolare sui processi di criminalità organizzata che si sono susseguiti e si susseguono tuttora anche fuori delle zone tradizionali di insediamento mafioso. Ciò ha indotto l'Associazione Nazionale "Antonino Caponnetto", d'intesa e in collaborazione con l'Associazione Nazionale Magistrati e il Consiglio Nazionale Forense, a promuovere non una celebrazione ma un'accurata ricognizione, a partire da quella ormai storica data, allo scopo di delineare un quadro realistico dei problemi registrati e delle prospettive auspicabili, sia sul versante legislativo che su quello giudiziario, con evidenti ricadute sul piano sociale e politico.