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Diego Ciraudo, a sorpresa, com'è nel suo stile di vita, in una prosa semplice, aggressiva, "colorata" da un lessico talora libertino, regala al lettore un libro speciale, un libro senza trama, senza messaggi morali, senza obiettivi specifici, ma di apprezzabile valore psicologico. È una psicologia vissuta quella di cui ci parla il giovane che, a ragione, ha dato al libro il titolo di "Diario dell'anima" palesando così, ipso facto, la sua intenzione di rivelare il percorso interiore vissuto dalla sua anima a tutti coloro che desiderano vivere le sue esperienze leggendo, con amorevole curiosità, un lavoro di scrittura intima.