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Esiste in ogni essere vivente un luogo "divino" che si chiama anima; laddove tutto quello che annovera si incide in modo profondo, indelebile, per sempre. Parole, azioni, idee sono scolpite per l'eternità. Gabriella nelle sue liriche ripercorre un viaggio in una "dimensione altra" dove "fugaci respiri inghiottono e spezzano fili di spine e le mani si gelano in un vuoto che opprime, soffoca gole, strozza l'istante, distoglie lo sguardo e tace... Credo ognuno di noi abbia desiderato almeno una volta nella vita vivere una storia d'amore che non poteva non essere in "un'altra dimensione", dove antiche catene sono spezzate e varcano nuovi orizzonti cullati da ombre leggere... Gabriella si è inoltrata nei luoghi più recessi dell'anima, dove l'assenza è diventata un'onda che si rincorre e si accavalla per infrangersi contro rive invisibili. Muri di gomma strozzano il ricordo, ma pian piano, riprendono il largo su un solitario foglio bianco e giovani emozioni riavvolgono strofe di antiche canzoni rivivendo le storie di lontane passioni.