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Cosimo, giovane degli anni '60, decide di emigrare in Argentina insieme alla madre rimasta vedova. Si ambienterà solo dopo qualche anno, grazie anche all'amore sbocciato con la bella Marisol. Dalla loro unione nascerà Giuseppe, insieme al quale torneranno a Riace per stabilirsi lì definitivamente. Giuseppe crescerà sereno, coi suoi studi e le abitudini di ogni estate, compresa la corsa quotidiana con l'amico Vincenzo, in cui conosceranno Angela e il suo viso dolce che custodisce segreti inenarrabili. Un romanzo dolce e terribilmente vero che mette a nudo vizi e virtù del popolo riacese, proprio come un film neorealistico dell'Italia del dopoguerra. Un libro che descrive la Riace verace, terra di migranti divenuta paese dell'accoglienza ma che al di là dell'iconografia costruita addosso da stampa nazionale e cinematografia mondiale, rimane un paese come tanti, con le sue risorse di umanità e cultura contadina che ha insiti i valori della solidarietà, ma anche con l'ambiguità e l'ipocrisia di molti.