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Smeralda, figlia di ricchi mercanti, a soli dieci anni, con un atto notarile firmato dal padre contro la sua volontà, viene data in sposa a un ricco vedovo: un contratto matrimoniale da convalidare al compimento dei dodici anni. Il fidanzato muore prima delle nozze e la giovane, animata da una profonda fede religiosa, decide di diventare clarissa. Nonostante l'ostilità dei fratelli, entra nel monastero di Santa Maria di Basicò, dove prende il nome di Eustochia. Inizierà per lei una storia tormentata, alla quale si intrecciano le vicende di altre giovani donne messinesi, vittime di prevaricazioni e abusi, anche all'interno delle famiglie, nel contesto di una Messina, in quegli anni, florida di risorse e di commerci, vivace, intraprendente, aperta all'arte e alla cultura.