Tab Article
Dopo Bengodi, Macondo e Cuccagna, ecco un altro paese immaginario (ma non troppo): Castel Rinaldo. Lo ha scelto Giuseppe Sicari come teatro delle sue storie, anche esse immaginarie (ma non troppo), storie sospese nel tempo e dal sapore di favola, anche se forti connotazioni di vissuto. L'atmosfera di Castel Rinaldo ricorda molto la Sicilia: la suggestione è stimolata non soltanto dalle vicende e dai personaggi, ma anche dall'incorreggibile vezzo dell'autore di ricorrere a forme lessicali tipiche dell'Isola. Le storie si sviluppano con ritmo serrato e coinvolgente, secondo i collaudati canoni delle affabulazioni popolari. Hanno ora un andamento epico, ora di una pantomima, ora di una rappresentazione dell'opera del pupi, ma sono sempre accompagnate da una pungente e sorniona ironia che tutto sdrammatizza e tutto riduce a un sorriso, a volte anche amaro.