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"C'è il poeta "professionista", cioè colui che è consapevole, mentre si accinge a comporre le proprie opere da sottoporre al giudizio critico di altri "professionisti", di dover rispettare le regole principali che costituiscono le fondamenta delle sue opere (piano dei contenuti, piano dei significati, piano del linguaggio).In questi casi i temi affrontati, pur se scandagliano la sfera dei sentimenti personali, attengono alle domande che l'uomo si pone da sempre, non riuscendo mai a dare una risposta soddisfacente. Poi c'è il poeta spontaneo, quello che "nasce poeta", quello che ha un suo proprio modo di vedere, sentire, amare la realtà, specialmente quella che costituisce il mondo dei suoi affetti famigliari, ed esprime i sentimenti che prova al cospetto del meraviglioso fenomeno della vita in modo spontaneo, senza sovrastrutture di tipo "colto". Gabriele è uno di questi."