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«[...] In un tempo che scorre inesorabile e si allontana dalle macerie che lascia sulla strada, la poesia della Stella Elia eleva un triplice monumento a ciò che la sua lunga vita le ha rivelato di più prezioso. In primo luogo ci sono le piante che dell'umano sublimano la parte migliore. [...] Il secondo 'altare' di questo monumento poetico è dedicato agli eventi rituali che scandiscono il calendario sacro e profano della vita comunitaria. [...] Il terzo e più affollato monumento, in un certo senso l'"altare centrale" di questo libro, è riservato ai cari estinti, che degli altri due temi - la natura e le usanze - sono in una certa misura il punto di congiunzione e intreccio. [...]» (Dalla prefazione di Daniele Maria Pegorari)