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Dolore e morte. E sofferenza, tanta sofferenza, fisica e morale, da portare quasi alla rassegnazione. Ma proprio la capacità dell'adolescente protagonista di questo intenso e crudo romanzo, Kadarè, di non cadere definitivamente nella disperazione, costituirà la molla che sposterà verso il positivo l'esito di una vita da incubo. Un racconto di migrazione, senza faziosità o prese di posizione, che tratta anche l'indecente tema del traffico di organi. E su tutto, una dolcissima storia d'amore, puro ed eterno. "No! Ora basta, quel fiume che ingrossava giorno dopo giorno è giunto al livelli di straripamento, ha deciso che non farà mai più quelle cose e l'odio cresce. Come un sassolino che inizia a rotolare dalla montagna, come uno tsunami improvviso e capisce che quel momento tanto atteso è arrivato".