Tab Article
Intelligenza di straordinaria duttilità, fecondo interprete degli immaginari novecenteschi, sottile indagatore del desiderio dei corpi e del piacere dei testi: Roland Barthes è presente in tutta la sua brillantezza e leggiadra profondità in questa ricca messe di scritti finora mai pubblicati in Italia che raccoglie saggi sulla letteratura francese (Proust, Gide, Camus), cronache di vita intima e quotidiana, studi sulle arti figurative e inclassificabili pezzi d'occasione. Frase dopo frase il grande critico conia formulazioni spiazzanti, offre punti di vista inusitati, annoda e inventa tradizioni, come nel testo - in assoluto il primo che ha scritto - dove fantastica di un Socrate che per amore dei suoi discepoli (e per ghiottoneria) fugge di galera, rifiutando la propria condanna a morte. Alla prediletta forma breve, o meglio, usando le sue parole, alla «forma dolce» di questi variegati interventi Barthes consegna alcune delle sue pagine più sorprendenti e memorabili, pagine che vanno qui a comporre una sfaccettata riflessione sul meraviglioso scandalo rappresentato dalla nostra presenza, sociale e carnale, nel mondo.