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Dei Mille pensiamo di sapere tutto: sappiamo che erano più di mille, per la precisione 1.162, che svolgevano le più diverse professioni, che tra di loro c'erano una donna e un bambino di 11 anni, che alcuni abbandonarono l'impresa perché consapevoli di combattere per la monarchia sabauda e che ben pochi indossavano la nota camicia rossa. Siamo abituati a riferirci a loro come un corpo unico, ma chi erano veramente? I nomi di alcuni spiccarono a futura memoria, come Ippolito Nievo e Nino Bixio, ma gli altri? Ecco il racconto delle vite indegne, perdute e come inesistenti, ma che meritano di essere narrate, di alcuni garibaldini dei Mille e della colonna Zambianchi, che furono completamente dimenticati e scomparvero dalle pagine di storia. Sono storie di patriottismo e di ideali, di eroismi e anche di viltà, di pene e d'ingiustizie, di cadute e di riscatti, quasi sempre di stenti e di miseria. A simboleggiare quegli uomini le loro speranze e disillusioni, il libro si chiude con il ricordo dell'inaugurazione a Palermo, il 27 maggio del 1910, del monumento ai Mille, e con una storia che ha come protagonista Giuseppe Bandi.